lunedì 15 ottobre 2007

Qualità dell’ambiente, Benevento in caduta libera

La città penultima nella classifica di Sole24ore e Legambiente

Benevento 15 ottobre 2007 - Vanno a Belluno i voti migliori della pagella ambientale. Secondo Ecosistema urbano, l'indagine annuale realizzata da Legambiente con la collaborazione del Sole - 24 Ore, la città veneta si colloca in testa alla classifica dei 103 comuni capoluogo grazie ai buoni voti ottenuti sui fronti dell'aria, del sistema di mobilità e della gestione rifiuti.
Ultima classificata è Ragusa, penalizzata da inquinamento, scarsa disponibilità di verde urbano, problemi idrici e di trasporti. Sta peggio di Ragusa solo Benevento, che è al penultimo posto della classifica con 26,93 punti (la media nazionale è di 50,55 e la capolista Belluno ne ha ottenuto 71,40).
Non saranno le statistiche e le indagini di pur accreditati soggetti come il Sole 24 ore e Legambiente a cambiare la storia. Quel che è certo è che Benevento è veramente in caduta libera. Le prime avvisaglie si erano avute nel 2007, allorquando la città si piazzò all'87esimo posto, con evidente tracollo rispetto al 2006, allorquando non solo il capoluogo sannita finì al 46esimo posto tra tutte le città italiane, ottenenendo anche un premio speciale (ritirato nel corso di una cerimonia a Milano dall'allora assessore all'ambiente, Antonio Luciano) per aver installato su otto scuole cittadine impianti fotovoltaici per l'illuminazione e per il riscaldamento, facendo così ricorso alle fonti rinnovabili e all'energia pulita.

Il commento
La città che non c’è: così potrebbe intitolarsi il rapporto Ecosistema urbano 2008 che indaga sul quadro ambientale nei 103 comuni capoluogo di provincia attraverso una serie di parametri articolati per aree tematiche. È vero che qualche piccolo miglioramento si intravede e che alcuni centri evidenziano risultati brillanti in singoli campi d’indagine (Brescia nelle fonti energetiche alternative, Bergamo nelle zone a traffico limitato, Isernia per la scarsa quantità di spazzatura, Novara sul fronte del riciclo). Ma è anche vero che non c’è una città in grado di stagliarsi nettamente sopra le altre per qualità ambientale complessiva.

E così a vincere l’edizione di quest’anno – realizzata da Legambiente e dall’Istituto di Ricerche Ambiente Italia con la collaborazione editoriale del Sole-24 Ore – è Belluno, che al primo posto arriva conquistando posizioni di vertice solo negli ambiti dei rifiuti, dell’aria e dei mezzi pubblici; per il resto, una serie di piazzamenti giusto un po’ migliori rispetto alle altre (ma anche qualche caduta, come il tasso di motorizzazione, l’ozono e le politiche energetiche o la mancata risposta su perdite di rete e depurazione).
Nessuna sorpresa in coda: ancora una realtà del Sud, Ragusa (era Taranto nella scorsa edizione) preceduta da Benevento, Frosinone e Oristano. A penalizzarla sono soprattutto i risultati nelle aree acqua, rifiuti, verde, circolazione (abbastanza sorprendente è il dato relativo agli alti consumi di carburante abbinati alla presenza di un parco auto piuttosto vecchiotto) ma anche la mancanza di notizie su molti indicatori (la città peraltro è 88ª per capacità di risposta dell’ente locale all’indagine di Legambiente).

Quanto al complesso della classifica, è evidente la solita forbice territoriale. Nella prima metà si susseguono comuni del Nord e del Centro, interrotti solo sporadicamente da qualche presenza meridionale: per incontrare la prima rappresentante del Sud occorre scendere al 18° posto occupato da una molisana (Campobasso) e poi ancora al 36° (Potenza) o al 41° (Caserta). Addensato invece in fondo alla graduatoria il Mezzogiorno: salendo dal basso, e con l’eccezione di Frosinone (101ª), la sequenza si interrompe al 93° gradino con Latina, quindi con Vercelli (90ª), Alessandria (87ª) e Imperia (84ª). Da notare la buona performance di Lombardia e Toscana: l’una piazza tre città nella top ten (Bergamo e Mantova, seconda e terza, e Pavia, decima), l’altra due (Livorno e Siena, rispettivamente al quarto e al sesto posto). Ma anche il Trentino Alto Adige ne esce più che bene (con Trento settima e Bolzano, vincitrice della scorsa edizione, nona).

Che nelle piccole o medie città si respiri in genere un’aria migliore lo indica non solo la successione delle vincitrici delle varie edizioni di Ecosistema urbano, ma anche l’insoddisfacente posizionamento delle "metropoli": la migliore è Genova (13ª), avvantaggiata dalla posizione geografica. Nella seconda metà della classifica tutte le altre: Roma (55° posto), Milano (58°), entrambe ben messe però quanto a disponibilità di trasporto pubblico; Torino (74°), che comunque si distingue nell’ambito delle politiche energetiche; Bari (82°), Palermo (89°) e Napoli (91°).

Al di là della pagella finale – anche al fine di incoraggiare, nella politica urbana, interventi strutturali significativi e non improntati alla gestione dell’emergenza – può essere utile spulciare le singole tabelle del rapporto (riportate nelle pagine seguenti). Così si scoprirà, per esempio, che in 58 città c’è una situazione critica per il biossido di azoto e in 40 per le polveri sottili; che ci sono 62 auto ogni 100 abitanti; che ogni anno si buttano 618 chili di spazzatura a testa (di cui poco più di un quinto riciclati); che quasi un terzo dell’acqua immessa in rete va persa; che ai viaggi collettivi in tram, autobus o metro si preferiscono gli spostamenti in auto. E che in città il verde è ancora proprio poco: in 42 comuni meno di 5 metri quadri a testa, un terzo di quanto previsto dagli standard urbanistici nazionali.
Rossella Cadeo
Il Sole24ore.com

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